SUSANNA ELETTRA CECCHINI

AMORE CONIUGALE
Parlare delle opere di Antonella Scaglione significa mettersi in relazione con tutta una produzione pittorica che ha fatto dell'umanità e della natura le sue tematiche fondanti, i suoi pilastri concettuali.
L'interesse della pittrice per l'uomo e il suo habitat naturale si concretizza sin a partire dalle prime opere del 2007 quando decide di riprendere un percorso artistico da autodidatta seguendo le orme del padre, artista degli anni settanta specializzato nella pittura a olio, e prosegue come un fil rouge fino ad arrivare a quelle più recenti del 2010.
Se da una parte l'elemento naturale si pone come protagonista indiscusso di molte delle sue tele, rievocando il binomio leopardiano di una natura rassicurante e armonica ma al contempo minacciosa e indifferente al genere umano, dall'altra parte l'uomo, con le sue passioni e le sue debolezze, occupa un ruolo centrale nella sua produzione.
Opere come Nel vortice della passione, Tenerezze, La magia della natura e Maternità africana sono solo alcuni degli esempi in cui Antonella Scaglione interpreta con una sensibilità non comune e tutta al femminile alcuni momenti dell'esistenza di un individuo. La nascita di una passione, il senso di atemporalità e di spaesamento determinato da un incontro amoroso, sono tematiche che ritroviamo appunto in Nel vortice della passione, opera del 2009, in cui il coinvolgimento di una coppia in un rapporto sentimentale è palesato dalla metafora del vortice, spirale multicolore che isola i due amanti.
In Tenerezze, del 2010, l'artista coglie un momento di quotidianità del rapporto a due; un gesto intimo, rassicurante e protettivo, lega la donna all'uomo in quello che si presume essere il momento antecedente all'inizio di una giornata o al suo termine.
Magia della natura e Maternità africana vengono dedicati alla donna e al segreto della maternità, tematiche indagate alla luce di una duplice prospettiva: quella del mondo occidentale, nella prima delle due opere, in cui la nascita di un individuo perdura come evento e mistero ancestrale anche nell'epoca della contemporaneità e quella del mondo africano nella seconda, in cui la donna, archetipo della madre, recupera il suo legame originario con la naturalità.
Le resa cromatica delle opere raccolte in questa sezione si differenzia da quella del resto della produzione di Antonella Scaglione; dove, da un lato, predominano ricche trame coloristiche e cromie in-fiammate, dall'altro i colori si fanno spenti e variano nella gamma delle tonalità fredde. L' ocra, il blu, il grigio, il viola, non diluiti e stesi direttamente sulla tela, vengono impiegati per ricreare un'atmosfera onirica e surreale che accoglie soggetti quotidiani caricandoli di senso ulteriore. L'amore in tutte le sue forme, come affetto materno o come sentimento per l'altro, è quindi il valore universale che l'artista riconosce come fondamento dell'esistenza.
Impressioni visive di grande immediatezza ed espressività le sue opere sono dunque, riprendendo le parole dello storico dell'arte Cecilia Paolini, il frutto di un " […] fare pittorico spensierato, alleggerito di ogni elucubrazione concettuale, che si bea della propria familiare e quotidiana naturalità". Susanna Elettra Cecchini